ORFEO E EURIDICE / MELANCHOLIA (first studio)
La disforia è una lunga caduta in una oscura voragine senza tempo, senza luce e senza fondo dalla quale si vorrebbe uscire ma nella quale non si può smettere di precipitare. Il processo creativo in quest'opera, pone al centro della sua ricerca la questione dell'OltreRegno, dell'aldilà, della sostanza della morte e dell'inevitabile dipartita, destino comune di ogni essere umano. Mantenendo fede al linguaggio coreografico e drammaturgico di Progetto S, i corpi in scena diventano veicolo di un messaggio, fortemente vincolato all'attualità e alla vita reale, che si esprime attraverso il ritmo, il gesto, la potenza fisica e la decodificazione in musica degli stati emotivi. Liberamente ispirato all'Orfeo ed Euridice narrato da Virgilio nel libro quarto delle Georgiche e da Ovidio nelle Metamorfosi, Melancholia esplora ancora l'uomo nella sua interezza e nella sua duplicità di essere meraviglioso e malvagio capace di autodistruggersi e riscattarsi nel tempo di un respiro.
Produced by: S Dance Company
SIN
Un incontro casuale in una balera pone in relazione due perfetti sconosciuti che, nell'arco di una notte, si vedranno costretti a sviscerare le possibili declinazioni di un legame, nell'incedere ritmico del tango. Le dinamiche di dominio, sottomissione, prosciugamento, assenso, contrasto, desiderio, abbandono, controllo, scoperta e perdita di un rapporto di coppia, vengono interpretate in maniera trasversale, liberando i corpi dal proprio sesso di appartenenza, SIN richiama le atmosfere del cinema di Pedro Almodovar, tra abbandoni e possibili relazioni che commuovono e fanno sorridere. Il lavoro punta dritto al groviglio inconscio fatto di emozioni amplificate e di ricompense d’amore impossibili. Brani noti del tango fanno da colonna sonora, esattamente come in un film, a questa performance di danza contemporanea che esplora l'identità con leggerezza e intensità.
Produced by: S Dance Company
Award: Premio del pubblico al Presente/Futuro Festival 2017
BORDER
BORDER parla del viaggio che conduce ad una nuova vita e del valore della scoperta attraverso la diversità delle persone e dei popoli. La struttura narrativa di questo racconto coreografico, parte dalle testimonianze di vita realmente vissuta, raccolte durante dei workshop formativi sul territorio di Bologna, da un gruppo di rifugiati che da più parti del mondo hanno raggiunto l'Italia. Il viaggio descritto nella performance compara l'attualità dei fatti con la Grande Migrazione della Storia che vide gli italiani spostarsi principalmente verso l'America, viaggi disseminati da una costante incertezza di un arrivo in cui lo sguardo volge sempre verso una meta, dal nascondersi in spazi oscuri illuminati solamente da un sottile fascio di luce, da controlli clinici al limite della dignità umana e dalla costante lotta alla sopravvivenza. BORDER codifica e reinterpreta in una continua evoluzione lo spazio, il gesto e l' apparato coreografico, nel tentativo di restituire umanità all'incontro tra corpi che condividono gli stessi occhi, gli stessi denti, le stesse proporzioni e le stesse speranze.
Produced by: S Dance Company
DUST
Dust covers, dust buries, dust hides from us what we want to get lost. Forgotten and abandoned things, that’s what, time after time, turned us into something else. Dust is how we keep in touch with our past, the one we choosed to leave behind us. Dust is forgotten and still pulsating body and thoughts, coming back to life to escape stillness and turn into air. This project is not performed by dancers but by actors, whose gesture is the connection to a real thought,
indipendent from aesthetics and dynamics of dance.
Produced by: Compagnia della Quarta - co production: Arteven / Fondazione cassa di risparmio di Padova e Rovigo / Regione Veneto / Comune di Padova - Partner: Spazio D / Nursery of Art - Award: Reverb Dance (New York) / Premio Prospettiva Danza / Lange nacht des tanzes (Bleiburg)
LA DOMADA
After the “The Taming of the Shrew”, LA DOMADA represents an interpretative turnaround of William Shakespeare's play, meant to face gender violence; it portraits its cruel and unjustified side and draws the frame that proposes a personal point of view. Dramaturgy, gesture and dance cross and face one each others in a common ground, where different languages find a synthesis and increase their communication power, by putting together choreographic expression and original musical score.
Produced by: Compagnia della Quarta - co-production: Centro de Innovaciòn en Producciòn escénica Harrobia (Bilbao /Spagna) - In collaboration with:
Danza 180° (Madrid/Spagna) - Supported by: Comune di Bologna settore Cultura / Dipartimento di promozione ed economia di Bologna / Regione Emilia Romagna / Casa delle Donne per non subire violenza / Banca di Imola / Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna. Choreographer: Patrizia Proclivi / Mario Coccetti
ITALIANOPOLIS
In Italy, Art is esteemed not more than a tin of tuna. The difference is not in the different contents of a tin, but in the package that covers it. At he same way, who produce art doesn't necessarely have to care about the quality of the product itself, but he cares about slogans, forms and colours. In Italy, if you intend to make art, you must first of all ascertain your own tuna to be exactly identical to others tunas, to avoid to put in any danger people who not only produce tuna, but select it, box it, package it and release it. Who swims in the opposite direction, as salmons, is a dead fish. ITALIANOPOLIS tells about the everyday reality of a country that turned art into a pure trade and artists into serial products with less rights then soles.
Produzione: Compagnia della Quarta